Voler raccontare una gara del Master è una ardua impresa, sarebbe come voler raccontare un film di Sergio Leone con dovizia di particolari. Non basterebbero fiumi di inchiostro e carta da stampare. Ci proveremo, tentando di emulare le imprese del famoso regista.
Quando si abbassano i riflettori, subito dopo la mezzanotte, sull'autodromo Hermanos Rodriguez è festa grande all'interno del team Vivaio corse RT. Quello che molti speravano e si auspicavano è avvenuto.
Tutto inizia mercoledi sera con l'avvio delle qualifiche. Gianluca Favorito riesce ad arrivare fin in Q3 a ridosso di Maurizio Fabbroni mentre Emanuele Cochi si deve accontentare del pur sempre onorevole 12° posto fermandosi in Q2.
Nella stessa serata, però, il team Fast & Aged decide di ritirare le sue due squadre dal campionato per dissidi con l'organizzazione e la direzione gara. Maurizio Fabbroni, vincitore dello scorso campionato e leader provvisorio della classifica grazie alla vittoria sul circuito di Silverstone, deve abbandonare e non potrà difendere il suo titolo. Ma "the show must go on" e il giovedi sera a ricordare tale abbandono sarà solo qualche buco nella griglia di partenza.
Da subito il portabandiera del team Vivaio alla guida della sua freccia tricolore sagacemente uscita dalla penna dell'artistico Emanuele Cochi che ne ha curato il trucco, fa capire che sarà l'uomo da battere. All'undicesimo giro, il primo colpo di scena. Fabio Diana, uno dei piloti titolati alla vittoria finale e partito in pole, come un vero pilota di formula 1 appena lasciato a piedi dalla propria vettura per la rottura del motore, deve mestamente abbandonare per una interruzione della propria connessione internet. Al 20esimo giro tutti i corridori hanno scoperto le carte e le strategie di gara sono oramai sotto gli occhi di tutti; chi ha scelto le tre soste è rientrato ai box da tempo mentre chi ha deciso di optare per le due lo fa in questo momento. Inizia quindi quello che gli addetti ai lavori chiamano "il balletto dei pit stop" dove orientarsi su chi guadagna e chi perde è arduo e farebbe andare in tilt anche uno dei più bravi ingegneri laureatosi al Politecnico di Torino.
Mentre Emanuele Cochi aveva il pieno controllo della sua settima piazza, al 55esimo giro Gianluca Favorito, leader della corsa in quel momento, rientra ai box per l'ultimo cambio gomme per uscirne al 5° posto, ma subito a ridosso del gruppetto di testa. Ed è proprio nell'ultimo stint che, forte di una astuta strategia di gara che gli permette di avere gomme fresche negli ultimi 15 giri, confeziona quel capolavoro che mattone dopo mattone ha costruito fin dalle qualifiche del giorno prima. Al 62esimo giro parte per il primo assalto al coriaceo Alex Turato, che però lo ripassa subito dopo il rettilineo davanti ai box mentre, Cutolo, al momento 3°, deve lasciare la posizione per il suo ultimo pit stop. Alla 65esima tornata però, il forte pilota della GTWR capitola cedendo la terza posizione.
Il motore della Ferrari f2004 non ruggisce, il suo suono ha una tonalita molto piu alta, assomiglia piuttosto ad una zanzara, una di quelle zanzare che durante la notte ti ronzano vicino ad un orecchio impedendoti di dormire.
Questa deve essere stata la sensazione dei due piloti dello Stealth racing che, quando stavano iniziando a pregustare una possibile doppietta, dagli specchietti retrovisori vedono avvicinarsi l'alfiere del vivaio corse. La zanzara ha il nome di Gianluca Favorito e proprio come tale li punge. Entrambi. Il primo è Danilo Santoro, una puntura indolore. Il pilota stealth vede Favorito negli specchietti e senza che se ne accorga è gia davanti. Poi è la volta di Pasquali; lo tallona, lo segue, studia dove passarlo, ma entrambi già lo sanno: nel rettilineo di fronte ai box lo risucchia come un aspirapolvere della folletto durante una dimostrazione di "Casa Pulita" ed alla staccata è il replay del 29 esimo giro.
Questa volta però, il campione in black-green cerca di resistere e pasticcia, tocca Favorito che si intraversa ma con abilità e un po' di fortuna raddrizza la propria monoposto mentre a perdere posizioni a favore di Turato e Passarini saranno proprio i due piloti di testa. Mancano due giri; è finita! direbbe qualcuno. E invece no! Come in un thriller che si rispetti c'è sempre il colpo di scena finale, quello che in genere rovina tutto il film. E il protagonista in negativo si chiama Andrew Passarini che, in un goffo tentativo di sorpasso, sperona per l'ennesima volta Favorito spedendolo sulla luna. Fortunatamente è tutto virtuale,Gianluca rientra in pista e riprende la testa della corsa tagliando orgogliosamente il traquardo al 1° posto, mentre Emanuele Cochi chiuderà al sesto, dopo una ottima prova.
Ad una settimana esatta dalla vittoria nel Master Rookie da parte di Roberto Zedda con il terzo posto di Gandolfi, Gianluca Favorito sale meritatamente sul podio più alto della massima categoria del Campionato Master, entrando cosi a far parte, con tutto rispetto, dei piloti da battere in questo torneo.
Si spengono le luci sull'autodromo Hermanos Rodriguez, si accende l'entusiasmo in casa Vivaio Racing Team.
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